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il mio nuovo romanzo anche versione ebook https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/416283/la-fine-e-il-principio/
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Storia dei miei capelli The end Sono davanti a un pacco molto bello, scatola nera, fiocco argentato. Lo apro lentamente con ansia e paura. Ansia di vedere se è come era stata pubblicizzata, paura che non sia adatta a me e che quindi mi ritroverò punto e accapo. La vita è difficile, forse, non lo so, per qualcuno di certo sì. Per me lo è stata. Forse ho anche complicato io le cose, forse sono nata nel periodo o nel posto meno adatto alle mie caratteristiche psico-fisiche. Dare una definizione della vita è difficile, come dell'amore, del resto. Spesso dipende dall'umore, da come ti sei svegliata o da come ti è andata la giornata. I fattori sono davvero tanti, innumerevoli oserei dire. Chiedere a un bambino nato in un villaggio sperduto dell'Africa se la vita è bella, o chiederlo al nipote della regina Elisabetta seconda, è ben diverso. Tuttavia il primo potrebbe rispondere affermativamente, esplodendo in un meraviglioso sorriso, e così anche il nipotino reale britann
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                                                                                                          Che fine ha fatto la signorina Park?                                                                                                                                di Emilia Capasso Abito al numero 47 di Crossfit Road in un quartiere poco noto di Londra. Sono in un bilocale al quinto piano di un palazzo di otto piani, costruito negli anni settanta del secolo scorso. Quando la proprietaria, una donna sui sessanta dal volto simile ad una giornata di pioggia, mi presentò il suo mini alloggio, io mi sentii per la prima volta a casa mia. Lei dovette notare il mio insensato entusiasmo, a suo parere. E probabilmente doveva avermi considerata una ragazza alquanto sciocca e di certo povera in canna, visto che mi emozionavo dinanzi ad un banale cucina e camera da letto, arredato con mobili di discutibile legno e moquette ricamata di macchie di dubbia provenienza. Le dis
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Storia dei miei capelli ricordo n°11 (penultimo) Guardo quello schermo piccolo che impietosamente mostra dei fili sottili, lunghi, neri e distanti su uno sfondo grigiastro: sono i miei capelli. La dottoressa simpaticissima e cordiale come tutte le persone che ti devono estirpare soldi a mappate, mi sta illustrando quello che già so: ne ho pochi e radi e che se fossi andata prima da loro nei avrei salvati molti altri. "Brava," penso. "Ma ora che si fa?" Mi spiega che i miei capelli, contrariamente a quelli "normali" hanno una durata di vita inferiore ai 5 anni e che ogni volta che rinascono sono sempre più sottili, fino a diventare una peluria e poi a sparire del tutto. "strano, non me ne ero accorta.." Sono comunque decisa a intraprendere questa cura. Ho 40 anni e tra un po' rischio la calvizie. Per farlo dovrò acquistare un apparecchio a infrarossi che stimolerà la crescita e rinforzerà i capelli rimasti. Poi dovrò mett
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Storia dei miei capelli Ricordo n°10 E' il giorno del mio matrimonio. Lo sanno in parecchi tranne il mio parrucchiere Philip, a lui non l'ho detto. Lui sa solo che deve pettinarmi come meglio riesce. Philip è simpatico. Ha un nome inglese perché sua madre è inglese e ha vissuto praticamente tutta la vita in Inghilterra. Non so davvero per quale motivo folle abbia deciso di trasferirsi in un paese anonimo come Rocca d'Evandro l'ultima provincia di Caserta prima di sfociare nella Ciociaria. Philip è bravo a tagliare i capelli, a volte parliamo in inglese, anche se non ha tanta voglia di parlare. E' moro, magro con una barbetta fine. La cosa che odio di lui è che talvolta mi mette in testa l'asciugamano ancora umida. Purtroppo il suo negozio è in una zona nascosta tra i vicoletti del paese dove il sole non si affaccia quasi mai, per cui penso che farebbe meglio a comprare delle asciugamani in più per le sue clienti. O forse riserva quelle belle asciutte per l
Elena Ferrante tetralogia L'amica geniale Storia del nuovo cognome Storia di chi fugge e di chi resta Storia della bambina perduta Come recensire la tetralogia di Elena Ferrante omettendo particolari sulla trama degna dei migliori romanzi dell'ottocento? Ci provo. Inizio con il parlare di Lila Cerullo, lei, la vera amica geniale, lei che da bambina impara a leggere da sola, lei che iscrive tutta la famiglia in biblioteca per poter usufruire di più libri possibile, lei che riesce in tutto ciò che desidera, che sa manovrare le persone, che attrae ogni uomo che incontra, che senza sforzo apparente gestisce, fa e disfa. Un personaggio di cui certamente si riempiranno i libri di critica letteraria, perché alla fine resta un grande mistero. Lo stesso titolo del primo libro della tetralogia, "l'Amica geniale" è ambiguo, poiché mentre nel romanzo è Lila a definire così la sua amica Elena Greco, spingendola più volte a seguire il suo sogno di divent